Quando penso a Beckett mi viene sempre in mente quel suo meraviglioso sogno di “un’arte senza risentimento davanti alla sua invincibile povertà, troppo orgogliosa per rappresentare la farsa del dare e dell’avere”.
(Samuel Beckett in Tre dialoghi (con Georges Duthuit e Jacques Putnam), 1949, trad. di Gianni Celati su In forma di parole, 1986)