Ho sempre amato il Portogallo e l’architettura portoghese, sin da quel primo viaggio che feci nel 1985. Ho sempre amato quella gente, tra fine Europa e mare d’oceano, necessaria e leggera che è stata capace di ri-nascere senza rumore. Ricordo una battuta di Eduardo Souto de Moura sull’architettura contemporanea portoghese: “Si è parlato sempre di voi (architetti italiani), in ogni epoca… se oggi si parla un po’ di più di architettura e architetti portoghesi non mi dispiace proprio”.