C’era una volta un mastro sellaio. Era un buon artigiano, molto abile e fabbricava selle che per la loro forma non avevano nulla in comune con le selle dei secoli precedenti… Erano cioè selle moderne. Lui però non lo sapeva. Sapeva soltanto che faceva selle meglio che poteva.
Un bel giorno si diffuse in città un movimento singolare. Fu chiamato Secessione. Esso prescriveva che si producessero soltanto oggetti d’uso moderno. Quando il mastro sellaio ne venne a conoscenza, prese la sua sella migliore e si recò dal capo della Secessione.
Egli disse: signor professore questa è una sella moderna?
Il professor esaminò la sella e tenne all’artigiano un lungo discorso… il risultato però era: no, questa non è una sella moderna.
L’artigiano se ne andò tutto mortificato…
Ma il professore disse: torni domani. Siamo qui apposta per incoraggiare l’artigianato e fecondarlo con idee nuove…
Il giorno successivo il mastro sellaio ritornò. Il professore poté presentargli quarantanove progetti di selle… Il mastro sellaio osservò a lungo i disegni e ai suoi occhi tutto divenne sempre più chiaro. Infine, esclamò: “signor professore! Se io mi intendessi così poco di equitazione, di cavalli, di cuoio e di lavorazione, avrei anch’io la sua fantasia”.
E vive da allora felice e contento. E fa selle. Moderne? Non lo sa. Selle.
(Adolf Loos, Das Andere, 1903, in Parole nel vuoto, ed. Adelphi, Milano 1972)
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