Papaveri & cinema

L.C.: Perché per “À double tour” era così importante il colore?
Claude Chabrol: E’ per i papaveri. È impossibile mostrare i papaveri in bianco e nero. Io volevo i papaveri a tutti i costi, e li volevo a colori. Non sapevo perché, l’ho poi scoperto in seguito. Inconsciamente mi ero reso conto che c’era un legame diretto fra i papaveri e la sessualità. Ne ho avuto la prova quando, dopo il film, ho ricevuto tre lettere, di tre persone diverse da tre luoghi diversi, che mi dicevano: “Ah, monsieur… voi avete capito che cosa significa fare l’amore in un campo di papaveri!”. Io non ho mai fatto nulla di simile, ma sentivo che c’era questa specie di rapporto carnale. Per questo ho girato il film a colori.

(Claude Chabrol, in un’intervista rilasciata a Luca Bandirali il 19 novembre 2005 in occasione del Torino Film Festival)

Fotogramma da "À double tour", Claude Chabrol, 1959

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