Quelle preziose formelle dell’INA-Casa

Gatti, uccellini nel loro nido, scoiattoli, momenti di vita familiare e oggetti casalinghi della vita quotidiana, cibo, parti dell’edificio stesso e talvolta semplici sfondi monocromatici, astratti e geometrici, tutti con la scritta “INA Casa” sul fondo, per esteso o in forma di monogramma. Superfici lisce, con contorni o dettagli incisi o in rilievo, bassorilievi, smaltate in policromia o in bicromia, con toni decisi o tenui. Alla mattonella cementata alla parete (di media o piccola dimensione, da porre in opera sulle testate degli edifici e nei punti più in vista o sui portoni d’ingresso ai vani scala) veniva riconosciuta una preziosità simbolica, quella che materialmente era la preziosità della casa popolare INA come luogo felice e “nido” per la propria famiglia.

(da Archivi storici del gruppo GENERALI, in http://www.generaliarchives.com/it/le-targhe-ceramiche-ina-casa-un-patrimonio-diffuso-tra-architettura-arte-e-sociale/)

Raccolta di formelle. Immagine tratta dallo studio di Luca Rocchi “Le targhe INA-Casa. Quattordici anni di arte ceramica per l’architettura della ricostruzione post-bellica”, in Atti 46 “Convegno internazionale della ceramica: Ceramica e architettura”, Savona 24-25 maggio 2013, Centro ligure per la storia della ceramica, Albisola, 2014, pp. 285-295.

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