“Lavoro come un giardiniere”

Considero il mio studio come un orto. Laggiù ci sono dei carciofi. Qui delle patate. Bisogna tagliare le foglie perché crescano i frutti. A un certo momento bisogna potare.

Lavoro come un giardiniere o come un vignaiolo. Le cose maturano lentamente. Il mio vocabolario di forme, ad esempio, non l’ho scoperto in un sol colpo. Si è formato quasi mio malgrado. Le cose seguono il loro corso naturale. Crescono, maturano. Bisogna fare innesti. Bisogna irrigare, come si fa con l’insalata. Maturano nel mio spirito.

(Joan Mirò, Lavoro come un giardiniere e altri scritti, a cura di M. Alessandrini, ed. Abscondita, Milano 2008)

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